VINO
Il Barbera o La Barbera (al femminile per tradizione monferrina) in passato veniva considera un vitigno di tradizione contadina definito “Rustico” al palato a causa della sua importante acidità. Con l’evoluzione dei processi di vinificazione nel corso del tempo la Barbera ha raggiunto i palati di tutti gli amanti del vino. Questo grazie alla grande capacità d’adattabilità del prodotto, che permette di creare sia ottimi vini di pronta beva, sia vini longevi e di buona struttura. La Barbera insieme al Sangiovese sono i vitigni più coltivati in Italia, occupano un terzo della superficie vitata. Nel corso degli anni sono nate due denominazioni in Monferrato: Barbera del Monferrato DOC e Barbera del Monferrato Superiore DOCG.
Il nome "Grignolino" deriva dai semi all’interno dell’acino, chiamati “Vinaccioli” tradotto in piemontese "Grignole". In questo vitigno autoctono ce ne sono 3-4, in numero superiore rispetto ad altre varietà. Il Grignolino è sicuramente il vitigno più importante e storico nella zona di produzione del Monferrato Casalese e non solo, infatti fu il primo vitigno ad essere coltivato in Piemonte, addirittura le prime testimonianze risalgono al 1249. Le uve del vitigno Grignolino vinificate in purezza ed affinate in vasche d’acciaio danno vini dal colore rubino scarico, con riflessi aranciati, e dal profumo di frutta rossa, fiorale con caratteristiche note di pepe; al gusto si presentano asciutti e di spiccata tannicità. Nel caso in cui venga effettuato un ulteriore affinamento in legno il tannino risulterà più morbido e armonico, inoltre il legno darà vita a note olfattive di tabacco e caffè. La denominazione presente sul territorio è Grignolino del Monferrato Casalese DOC.
Il Freisa è un vitigno autoctono piemontese che viene coltivato nel Monferrato. È una pianta in generale molto robusta e resistente, in grado di sopportare anche lunghi periodi di siccità tipici della zona in cui viene coltivato. Sopporta bene anche gli attacchi da parte di diverse malattie, insetti e muffe. La prima descrizione del vino Freisa risale al 1606 quando veniva utilizzato soprattutto per le tinture medicali. Solo in epoca successiva cominciarono ad apprezzarlo per i suoi profumi e aromi tanto che divenne anche uno dei vini ufficiali presente nei menù e nelle cerimonie della Casata Reale dei Savoia. Conosciuto come un vitigno molto versatile, viene affinato sia in acciaio che in legno, inoltre viene utilizzato anche per la produzione di vini dolci e amabili. Sul territorio è presente la denominazione di produzione Monferrato DOC Freisa.
Il Cortese è sicuramente uno dei vitigni a bacca bianca più importanti del Piemonte. Anche nel Monferrato Casalese per i vitigni a bacca bianca detiene un posto di rilievo per quantità di ettari vitati. Tra le caratteristiche principale che troviamo nel vitigno cortese sono sicuramente la molta vigoria della pianta, con ottime rese costanti ma notevoli problemi con l’oidio e la botrite, per contrastare le malattie necessita di zone collinari e ventilate. In passato la fillossera che ha colpito quasi tutti i vigneti europei, ha rischiato di far scomparire il Cortese. Le caratteristiche principali dei vini prodotti da uve Cortese sono le alte concentrazioni zuccherine, l’elevata acidità con bassa alcolicità, morbidi e delicatamente profumati. Per ottenere la denominazione di Piemonte Cortese DOC il disciplinare obbliga un minimo del 85% del vitigno.
Il vitigno Nebbiolo è l’autoctono piemontese più importante e conosciuto. Il suo nome potrebbe derivare da nebbia perché ovviamente ricorda le colline ricoperte dalla nebbia mattutina che si forma tra ottobre e novembre. Proprio durante questo periodo viene vendemmiato il Nebbiolo che è considerato un vitigno da maturazione tardiva. Infatti viene raccolto più tardi nell’anno rispetto ad altri vitigni tipici del Piemonte come Barbera e Dolcetto. È un vitigno che richiede un buon drenaggio inoltre è una delle prime varietà a fiorire e l’ultima a maturare, il che la rende molto sensibile a caldi anticipati o gelate tardive. La sua resa in vigna è bassa, per questo produce un’elevatissima qualità e da caratteristiche peculiari che danno vita a vini particolarmente longevi. Nel giro di pochi anni dalla vendemmia la maggior parte dei vini Nebbiolo inizia a passare da un intenso rosso rubino con sfumature violacee a un bellissimo rosso granato con sfumature aranciate, colore che manterrà nella sua vita, spesso lunga. Il Nebbiolo è la quintessenza dell’uva da vino piemontese essendo la varietà dominante in cinque DOCG della regione e numerose DOC. Nel Monferrato prenderà il nome di Monferrato DOC Nebbiolo.
Il vitigno Dolcetto ha origine in Monferrato. Le prime notizie certe si hanno a partire dal XVIII sec. e registrano la sua presenza ad Acqui ed in provincia di Alessandria. Il nome Dolcetto deriva proprio dalla dolcezza dell’acino maturo. Nei secoli passati la sua coltivazione era molto diffusa tanto da rappresentare anche un prodotto utilizzato come merce di scambio. L’acino dell’uva Dolcetto è di dimensioni medie e rotondo, ma non uniforme con una buccia sottile, cerosa, dal colore nero-bluastro. Il grappolo è conico, allungato, generalmente alato. L’uva al gusto si presenta poco acida e ricca invece di tannini. È caratterizzato da una buona resa e da una maturazione precoce. Si coltiva con molta facilità, viene coltivata anche in zone a bassa esposizione solare e predilige i suoli ricchi di marne bianche, tipici della provincia di Alessandria. Il Dolcetto presenta bassa acidità e bouquet molto fruttato, tanto da risultare molto più morbido al palato.